La riserva naturale di Vigna Lunga – Trebbione, con una superficie di 77’000 metri quadrati, rappresenta quanto rimane di una vecchia lanca del fiume Ticino e contiene al suo interno la palude PA 2305, il sito di riproduzione anfibi SA TI 8 d’importanza nazionale nonché l’area “ex nomadi”, sito di elevato potenziale naturalistico. La riserva stessa si situa all’interno dello spazio vitale per rettili ISVR TI 271, sviluppandosi tra l’argine insommergibile del fiume e il canale principale di sponda sinistra, che ne delimita il limite meridionale. Il restante perimetro è caratterizzato da prati da sfalcio e arativi.
La zona nucleo è costituita principalmente da formazioni arboree meso-igrofile, e contiene un piccolo laghetto di origine antropica. Formazioni palustri aperte caratterizzate da canneti terrestri, zone colonizzate da neofite e prati da sfalcio occupano il resto del territorio. Infine, un’importante superficie situata nella parte ovest della riserva è stata convertita in un deposito di materiale vegetale con piazzale sterrato.
La riserva naturale costituisce un habitat cruciale per diverse specie animali. Essa ospita popolazioni di Rana dalmatina, Rana esculenta, Raganella e Tritone crestato meridionale, ma rappresenta anche un settore particolarmente importante per le specie di uccelli legate agli ambienti agricoli, quali Upupa, Averla piccola, Quaglia e Civetta.
La qualità dell’intera riserva naturale è giudicata insufficiente, impoverita da diversi elementi problematici: l’ampio settore distrutto ad ovest; l’assenza di fasce cuscinetto trofiche; il forte grado di interrimento; lo specchio d’acqua poco funzionale per la riproduzione degli anfibi a causa della presenza di pesci. È stato inoltre appurato che la gestione del canale di bonifica che attraversa la riserva non è adeguata alle finalità di conservazione della natura. Per tutti questi motivi, l’Ente Piano ha dato priorità assoluta all’attuazione di misure di rivitalizzazione e valorizzazione nell’area protetta Vigna Lunga – Trebbione.
Oltre agli interventi già attuati presso il sedime “ex nomadi” (v. scheda progetto ((link))), il comitato si adopera per apportare misure importanti anche nel resto della riserva. Sono previsti lavori di sfoltimento della vegetazione arbustiva ed arborea, la rigenerazione della vegetazione palustre aperta (canneti e cariceti), lo spurgo delle lanche con creazione di un punto d’acqua permanente isolato dal laghetto ed, infine, la formazione di rive semisommerse. A progettazione terminata, i contatti con i proprietari dei fondi hanno avuto esito positivo e la pubblicazione della domanda di costruzione è prevista per la primavera 2021. I lavori, con il contributo finanziario dalla Fondazione Blue Planet Virginia Böger X.X. (https://blueplanet-foundation.org/), potranno essere eseguiti nell’autunno 2021.
