Nel 2021 si é conclusa la fase 1 della ricerca da parte dello Studio Alpino di Federico Tettamanti inerente l’elaborazione di una strategia che permetta la convivenza tra ungulati e agricoltura sul Piano di Magadino. Nella ricerca sono state elencate delle misure non letali da applicare per ridurre i danni ai campi agricoli causati dalla fauna selvatica (in particolare gli ungulati).
Per testare, per la prima volta in Svizzera, un sistema non letale di protezione di un campo agricolo (nel caso specifico un prato coltivato con mais), la Fondazione ha deciso di effettuare un test con l’utilizzo di pyrazina. La pyrazina é un composto organico volatile presente nell’urina dei grandi carnivori. La pyrazina agisce come un cairomone (sostanza chimica rilasciata da una specie che causa una reazione in individui di un’altra specie) del lupo e suscita un comportamento avversivo negli ungulati. E’ un repellente per i cervi. E’ risaputo che i cervi utilizzano segnali chemio-olfattivi per dirigersi in luoghi dove non c’é presenza dei grandi carnivori.
Per svolgere il test di protezione con il composto organico volatile (pyrazina), in accordo con l’Ufficio della caccia e della pesca e con i proprietari, si é optato per un terreno dell’azienda Ramello di Cadenazzo. Il campo scelto era destinato alla coltivazione di mais. Il terreno veniva già coltivato con mais fino al 2020. In seguito per l’eccessiva perdita di raccolto dovuta alla presenza di cervi l’agricoltore aveva deciso di seminare erba medica per i tre anni successivi.
Le tasche di pyrazina sono state piazzate a metà luglio, circa 1 mese e mezzo dopo la messa a dimora del mais e quando le piante erano alte poco più di 1.60 metri. Sono state installate:
- 20 tasche di cera impregnate di molecola di pyrazina ogni 50 metri su pali in alluminio o pali in legno
- 6 fototrappole con infrarossi che illuminano fino a circa 30 metri di distanza
Le fototrappole, come il monitoraggio svolto, hanno evidenziato la presenza sporadica di cervi e di caprioli fino a fine agosto. A partire da fine agosto la presenza di cervi é aumentata in modo considerevole. Il picco si osserva a partire dal 10 settembre giorno in cui si può presumere l’inizio del bramito (periodo degli amori dei cervi). Si sono osservati cervi maschi in corsa che entravano nei campi di mais seguendo le femmine in calore. Questo comportamento condizionato dal testosterone presente nei maschi comporta una distruzione incontrollata delle piante di mais.
Osservazioni
Il sistema di prevenzione con la pyrazina ha avuto un buon influsso nei primi mesi impedendo ai cervi di utilizzare il campo come riparo diurno. Si segnala che il periodo di bramito é stato a tutti gli effetti il periodo più critico per il raccolto quando maschi e femmine con i loro comportamenti tipici del periodo distruggono quello che trovano sul loro percorso. Le osservazioni effettuate hanno permesso di evidenziare la sporadica presenza di cervi all’interno del campo e una presenza importante nei prati adiacenti nei primi due mesi di osservazioni e hanno dato un’indicazione chiara sull’effetto del sistema prima che gli animali entrassero nel periodo di bramito.
Cervo maschio uscito dal campo di mais test che porta sui palchi piante di mais (foto scattata il 26 settembre 2023).
Foto notturna di cervi al pascolo scattata con termocamera (foto scattata il 28 agosto 2023)