Lanche Al Pizzante-Isoletta – interventi di valorizzazione settore B

La riserva naturale RN176 denominata Lanche Al Pizzante-Isoletta si estende su una superficie di circa 46 ettari, sul lato orografico destro del fiume Ticino e interessa i comuni di Cugnasco-Gerra e Locarno. Essa è costituita dalle paludi PA 2304, PA 2303 e dal sito di riproduzione anfibi SA TI 147, entrambi d’importanza nazionale, e si trova all’interno dello spazio vitale per i rettili ISVR TI282 nonché nell’inventario delle zone palustri pure di importanza nazionale (ZP 260).

L’area palustre è caratterizzata dalla presenza di un antico alveo del fiume Ticino ed è oggi costituita da ampie superfici boscate in mosaico con lanche, depressioni umide e superfici palustri aperte di elevato pregio naturalistico. Gli ambienti presenti sono habitat di predilezione per diverse specie d’anfibi; nella riserva è stata infatti accertata la presenza del Rospo comune (Bufo bufo), della Rana rossa (Rana temporaria), della Rana dei fossi (Pelophylax lessonae), della Rana agile (Rana dalmatina), della Raganella (Hyla arborea), del Tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e della Salamandra pezzata (Salamandra salamandra). Importante anche la presenza di diverse specie protette di libellule tra cui Sympetrum pedemontanum e S. depressiusculum.

La qualità naturalistica del settore Isoletta è giudicata insufficiente in particolar modo per la presenza massiccia di piante neofite invasive, tra cui il Poligono del Giappone, la Verga d’oro e la Balsamina maggiore. Il valore naturalistico della riserva è minacciato anche dal graduale interramento dei biotopi e avanzamento del bosco.

La Fondazione Parco del Piano di Magadino ha conferito allo studio Ecocontrol SA di Locarno, l’incarico per la fase di progettazione e direzione lavori degli interventi di valorizzazione della Riserva naturale. Gli interventi sono stati eseguiti nel 2019.
Gli obbiettivi perseguiti erano i seguenti:
1. Riduzione delle superfici invase dalle neofite invasive;
2. Abbassamento locale del terreno (fino a raggiungere la falda bassa) per favorire lo sviluppo di una vegetazione di tipo palustre e la creazione di stagni favorevoli alla fauna anfibia;
3. Riduzione delle superfici occupate da vegetazione arbustiva in modo di arrestare il progressivo imboschimento delle superfici umide.

I lavori sono stati eseguiti in modo impeccabile e con piena soddisfazione da parte dell’Ente Parco.

Data: 15.4.2019
Settore: natura e paesaggio

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